Quanto guadagna un giocatore professionista di E-Sports

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La figura del giocatore professionista di E-Sports si sta affermando sempre di piùin Italia e nel mondo, tanto da spingere sempre più utenti a chiedersi quanto si guadagna facendo questo lavoro. Partecipare a competizioni di videogiochi può rivelarsi un’esperienza appagante sia sul piano professionale che su quello economico ma, trattandosi ormai di una vera e propria professione, ci sono anche degli obblighi da rispettare e delle necessità di cui tenere conto. 

I pro-player sono degli atleti a tutti gli effetti, e per questo hanno bisogno di curare fin nei minimi dettagli ogni aspetto della propria vita, sportiva e non. Tra gli strumenti necessari ai giocatori professionisti di E-Sports può rientrare anche l’impiego di una VPN, che contribuisce a proteggere la privacy online degli utenti e a nascondere il proprio indirizzo IP da qualsiasi minaccia potenziale. Per i pro-player, nello specifico, questo servizio è particolarmente utile perché permette di prevenire attacchi hacker come quelli di tipo DDoS, che sovraccaricano un servizio o un portale con una grande quantità di traffico malevolo, fino a renderlo inaccessibile agli utenti legittimi. Una VPN può inoltre contribuire a ridurre il ping, ossia il tempo impiegato dal segnale inviato dal PC a raggiungere il server di gioco su cui si sta giocando; il risultato sarà una risposta del gioco ai comandi del gamer molto più celere, un fattore determinante per ottenere un vantaggio significativo sulle proprie azioni. 

Tornando al discorso del cachet dei giocatori professionisti di E-Sports, quest’ultimo è condizionato da diversi fattori, a cominciare dalla tipologia di gioco in cui concorrono e dal loro livello, ma soprattutto dal numero di sponsorizzazioni e contratti pubblicitari e dai premi racimolati durante i tornei. I migliori pro-player possono arrivare a guadagnare anche milioni di dollari l’anno, ma le cifre che circolano concretamente sono in molti casi ben diverse. 

Nel nostro Paese, ad esempio, va sottolineato come i guadagni di questa fascia di giocatori siano di gran lunga inferiori rispetto ad altre realtà. Ciò è dettato dal fatto che all’estero ci sono Stati che possono vantare una scena E-Sports di gran lunga più evoluta. Ciononostante, nel Belpaese abbiamo anche esempi di individui che riescono a guadagnare somme significative. 

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Quanto guadagna un professionista internazionale degli E-Sports

Considerata una stima di oltre 470 milioni di appassionati, il ramo degli E-Sports attira sempre più investimenti da tutto il mondo. Oggigiorno, il valore di questo business ha superato il miliardo a livello internazionale e si prevede che le entrate saliranno fino a oltre 1,6 miliardi entro il prossimo biennio. Cifre da capogiro, legate in maniera indissolubile a piattaforme di live streaming come Twitch e YouTube. Questi portali conferiscono un legame diretto tra i sostenitori e i loro giocatori e squadre preferiti, arricchendo di risalto il business dei pro-player. 

Nell’industria degli sport elettronici è innegabile che alcuni giochi permettano di guadagnare di più, premiando i talenti più rigogliosi in grado di distinguersi dalla massa e attrarre a sé gli sponsor. Sui guadagni dei professionisti degli E-Sports spesso non vi sono cifre ufficiali, anche perché i contratti di molti di loro sono tutelati da accordi di riservatezza. Stando ai nostri dati raccolti, i pro-player stipendiati possono guadagnare mediamente dai 4.000 ai 5.000 dollari al mese, fino a un tetto di 75mila dollari annui. 

Ma i giocatori più pagati al mondo, secondo le ultime ipotesi, superano di gran lunga questa soglia. In cima alla lista c’è il danese Johan “N0tail” Sundstein, che ha portato a casa oltre 7 milioni di dollari giocando a Dota 2. 

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Giocatori professionisti in Italia: quanti sono e quanto guadagnano? La testimonianza di Crazy Fat Gamer

Secondo le ultime indagini di mercato, il numero di pro-player italiani che hanno ricevuto premi in denaro per le loro prestazioni ammonta a 1.471. Tali premi costituiscono un bottino complessivo di ben 7,11 milioni di dollari, provenienti da oltre 2.400 tornei. 

Il gioco nel quale sono circolati più soldi per i giocatori italiani è StarCraft II, con 777.673 dollari vinti. Una fetta che corrisponde circa al 10,9% dei ricavi dei pro-player italiani. Ma chi è il protagonista assoluto della scena tricolore, quantomeno in relazione ai propri guadagni? Riccardo “Reynor” Romiti è al momento il nostro connazionale che ha fatto incetta di più premi in carriera, con oltre 736.000 dollari vinti individualmente, tutti nei tornei di StarCraft II. 

Tra i migliori pro-player italiani, attualmente alla posizione numero 22 del ranking nazionale, troviamo il 26enne Diego Campagnani, in arte “Crazy Fat Gamer”. Classe 1997, Crazy Fat Gamer è un giocatore del popolare videogame di calcio Fifa che, da quest’anno, ha cambiato denominazione in EA Sports FC 24 a seguito della chiusura dell’accordo tra Electronic Arts e la Federazione calcistica internazionale. 

Diego ha soddisfatto alcune curiosità sulla routine da pro-player, sottolineando il loro status di veri e propri atleti, che devono allenarsi ogni giorno “per poter migliorare le proprie abilità in game”. Spesso è dunque necessario essere affiancati da professionisti come coach, personal trainer e psicologi, “che permettono di lavorare in modo approfondito in ogni ambito, così da permetterci di performare al meglio durante le gare. Il tempo di allenamento varia dalle cinque alle sette ore al giorno”

Sulla conformazione dei team, Crazy Fat Gamer spiega che questi ultimi “sono molto simili alle squadre di calcio”. “Si può essere selezionati solo per via del proprio palmarès, oppure tramite tornei di selezione. I team strutturati hanno figure professionali che ti assistono a 360 gradi per poter raggiungere i traguardi più ambiti, mentre per quanto riguarda il guadagno dipende tanto dal team e da sponsor e investimenti che ci sono dietro al team stesso”

Quello del videogiocatore professionista può diventare a tutti gli effetti un lavoro a tempo pieno? Su questo Campagnani ha idee chiare e piedi per terra: “Dipende tanto da chi sei. È possibile vivere grazie ai ricavi da pro-player, ma è un lavoro di nicchia che man mano si sta evolvendo. Rispetto ad anni fa molte più persone stanno trasformando questa passione in un vero e proprio lavoro, tutto l’ecosistema E-Sport si sta professionalizzando partendo dai giocatori e arrivando alle stesse società E-Sportive”. 

La vita di un pro-player

Come sottolineato dallo stesso Crazy Fat Gamer, i giocatori professionisti di E-Sports sono accomunati da alcune caratteristiche peculiari, che definiscono la loro quotidianità a prescindere dal livello di abilità. In generale, la preparazione e gli strumenti di cui uno specialista necessita sono affini a quelli di uno sportivo di alto livello. 

Costante dedizione, disciplina e predisposizione all’apprendimento continuo sono fondamentali per raggiungere alti livelli in un settore estremamente competitivo. Per cominciare, ogni giorno i pro-player dedicano molte ore all’allenamento per migliorare sé stessi. Ampio risalto va dato al gioco effettivo, che richiede una certa coordinazione tra pensiero e gesto, ma importante è anche analizzare le partite disputate nel recente passato. Un processo utile, quest’ultimo, a determinare gli errori e capire cosa c’è che non va. I professionisti si preparano alle gare anche studiando i propri rivali e le loro strategie. Questo richiede un’approfondita analisi delle performance dell’avversario, la discussione di apposite strategie con il proprio team e la messa a punto di nuove tattiche. 

La salute, sia fisica che mentale, riveste un ruolo chiave nelle abitudini di un pro-player. Alcuni di loro scelgono di seguire una dieta equilibrata e fanno esercizio fisico per mantenersi in forma. Altri, invece, si affidano a consulenti per la salute mentale che li aiutino a gestire stress e pressioni subordinate alla competizione. Ricercare un equilibrio tra il tempo dedicato al gioco e la vita quotidiana è una vera e propria sfida alla quale molti giocatori sono chiamati continuamente. Al di là del proprio lavoro, è indispensabile mantenere le relazioni interpersonali, preservare l’igiene del sonno e il benessere emotivo. 

Un giocatore professionista di E-Sports possiede infine alcune esigenze di natura tecnica che si rivelano imprescindibili. A cominciare da un computer o una console di gioco di alta qualità con specifiche caratteristiche: hardware molto potenti, monitor di qualità, mouse da gaming, tastiera o controller personalizzati, cuffie immersive per ascoltare l’audio di gioco e comunicare con il team, connessione a Internet veloce e una postazione da gioco ergonomica. Tutti requisiti inderogabili per lo status da atleta di alto livello.

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